Bonus 2026 da record, fino a 1.500€ per tuo figlio se frequenta queste scuole: controlla subito i requisiti

Bonus 2026 fino a 1.500 euro per le famiglie con figli a scuola: nuovi requisiti, limiti ISEE e regole da verificare.

Nel 2026 le famiglie italiane si troveranno davanti a una novità importante sul fronte dell’istruzione. La Legge di Bilancio introduce infatti un nuovo strumento di sostegno economico pensato per chi sceglie un determinato percorso scolastico per i propri figli. Un intervento che punta a incidere concretamente sulle spese educative e che riapre il dibattito sul tema della libertà di scelta in ambito scolastico.

Il contributo, definito “buono scuola”, è stato approvato in Senato attraverso un emendamento alla manovra economica. Rappresenta una delle misure più discusse in materia di istruzione degli ultimi anni. L’obiettivo dichiarato è quello di aiutare le famiglie, in particolare quelle con redditi medio-bassi, ad affrontare i costi legati all’educazione dei figli.

A chi è destinato il nuovo buono scuola 2026

Il bonus è rivolto agli studenti iscritti alle scuole paritarie, che fanno parte a pieno titolo del sistema pubblico di istruzione insieme alle scuole statali. In particolare, il contributo riguarda chi frequenta la scuola secondaria di primo grado. Oppure il primo biennio della scuola secondaria di secondo grado (superiori).

L’importo massimo previsto è di 1.500 euro per ciascun studente. La misura è finanziata con uno stanziamento complessivo di 20 milioni di euro per il solo anno 2026 e sarà accessibile nel rispetto di specifici requisiti economici.

Uno degli elementi centrali per poter beneficiare del bonus è il limite ISEE. Il contributo è infatti riservato alle famiglie con un indicatore della situazione economica equivalente non superiore a 30.000 euro. Questo aspetto orienta chiaramente la misura a sostenere i nuclei meno abbienti e impedisce che il beneficio favorisca le fasce di reddito più elevate.

Il buono verrà assegnato direttamente alle famiglie attraverso il Ministero dell’Istruzione. Rafforzando il principio secondo cui sono i genitori i primi responsabili delle scelte educative dei figli. Secondo il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara, l’introduzione del buono scuola rappresenta un passo storico e il risultato di una battaglia portata avanti da anni sul tema della libertà educativa.

Accanto agli apprezzamenti, non mancano però le critiche. Alcune forze di opposizione sottolineano come la misura arrivi in un contesto di riduzione delle risorse destinate alla scuola statale, sollevando interrogativi sulle priorità della spesa pubblica.

Al di là del confronto politico, il bonus 2026 potrebbe rappresentare un aiuto concreto per molte famiglie che già oggi faticano a sostenere i costi dell’istruzione. In particolare, potrebbe dare respiro a quei territori in cui le scuole paritarie svolgono un ruolo fondamentale dal punto di vista sociale ed educativo.