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Cartelle esattoriali, nuova sentenza: puoi mantenere la rateizzazione anche senza pagare tutto

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La Corte di Giustizia Tributaria di Roma riconosce il diritto a mantenere la rateizzazione delle cartelle in caso di gravi impedimenti, rafforzando le tutele per i contribuenti

Una recente sentenza della Corte di Giustizia Tributaria di Roma apre nuove prospettive per i contribuenti in difficoltà con il pagamento delle cartelle esattoriali. La pronuncia n. 15671/2025 ha stabilito che la decadenza dal piano di rateizzazione non può essere applicata automaticamente in caso di mancato pagamento delle rate, se tale inadempimento non dipende dalla volontà del debitore. Questo orientamento, che coniuga rigore normativo e principi di equità, assume particolare rilievo alla luce delle modifiche introdotte dal Decreto Legislativo n. 110/2024, che dal 1° gennaio 2025 ha ampliato gli strumenti di dilazione e rateizzazione delle somme dovute al Fisco.

La sentenza che tutela i contribuenti in situazioni eccezionali

Nel caso esaminato dai giudici romani, il contribuente aveva saltato otto rate di un piano di rateizzazione, ed era stato dichiarato decaduto dall’Agenzia delle Entrate-Riscossione senza ulteriori approfondimenti. Tuttavia, la mancata corresponsione delle rate era stata determinata da una grave patologia oncologica, con intervento chirurgico, ricovero prolungato e cicli di chemioterapia, circostanze ampiamente documentate dal contribuente stesso.

La Corte ha sottolineato che applicare la decadenza in modo automatico senza valutare le ragioni reali del mancato pagamento sarebbe contrario ai principi costituzionali di ragionevolezza e proporzionalità e allo Statuto del contribuente (L. 212/2000), che impone la motivazione di ogni atto amministrativo. È stato altresì evidenziato come un quadro clinico così grave non possa essere equiparato a una volontà dolosa o negligente. La pronuncia estende pertanto questo principio a qualunque evento naturale o condizione ostativa che renda impossibile adempiere agli obblighi tributari.

L’Agenzia delle Entrate-Riscossione è stata quindi obbligata non solo ad annullare l’intimazione di decadenza, ma anche a ripristinare il piano di rateizzazione con una rimodulazione delle rate insolute. Da questo caso emerge con chiarezza come l’approccio degli agenti della riscossione debba essere improntato a una valutazione concreta delle condizioni personali del contribuente, non limitandosi a un’applicazione meccanica della norma.

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Come rateizzare le cartelle esattoriali – Perglialtri.it

Dal 1° gennaio 2025, grazie all’entrata in vigore del Decreto Legislativo n. 110/2024, le possibilità di dilazione del pagamento delle cartelle esattoriali sono state significativamente ampliate. Per le somme fino a 120.000 euro, l’Agenzia delle Entrate-Riscossione concede:

  • Fino a 84 rate mensili a semplice richiesta per le domande presentate nel 2025 e 2026;
  • Fino a 96 rate per i successivi bienni 2027-2028;
  • Fino a 108 rate a decorrere dal 2029.

Se il contribuente documenta una situazione di temporanea difficoltà economico-finanziaria, il numero di rate può aumentare fino a un massimo di 120.

Per importi superiori a 120.000 euro, la rateizzazione è sempre subordinata alla documentazione della difficoltà economica, con un massimo di 120 rate mensili. L’importo minimo di ciascuna rata è fissato a 50 euro.

Il Decreto del 27 dicembre 2024 ha inoltre previsto criteri specifici per la valutazione della situazione di difficoltà, basati su indicatori economici come l’ISEE per persone fisiche e altri indici per imprese e condomini. Sono riconosciuti casi particolari, come calamità naturali o inagibilità degli immobili, per i quali la documentazione richiesta è semplificata.

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