Un dettaglio spesso ignorato può salvare i bagagli da furti e manomissioni: la rivelazione di un addetto ai lavori.
I furti di valigie negli aeroporti sono un fenomeno di cui si parla poco, ma che continua a colpire migliaia di viaggiatori ogni anno. Spesso ci si accorge dell’accaduto solo quando ormai è troppo tardi: una cerniera danneggiata, un lucchetto manomesso o, nel peggiore dei casi, un bagaglio scomparso nel nulla. Nonostante i controlli sempre più serrati e le telecamere presenti nelle aree operative, i malintenzionati riescono ancora a sfruttare momenti di disattenzione o punti deboli della procedura di gestione dei bagagli.
Chi lavora quotidianamente dietro le quinte degli aeroporti conosce bene queste dinamiche. Addetti alla sicurezza, personale di terra, operatori che movimentano le valigie: tutti sanno che esistono comportamenti più rischiosi di altri. Eppure, mentre i passeggeri si concentrano principalmente sui controlli al check-in o sulla scelta della valigia “più robusta”, la vera vulnerabilità si nasconde spesso in dettagli che nessuno nota.
È proprio da un membro dello staff aeroportuale che arriva un consiglio molto efficace. Un trucco che richiede pochi secondi, non costa nulla e può ridurre in modo drastico la possibilità che la propria valigia venga aperta, forzata o sottratta da mani poco oneste. Il punto chiave, infatti, non è solo come si prepara il bagaglio, ma dove e quando avviene la prima esposizione al rischio.
Il momento più pericoloso non è quello che pensi
Contrariamente a quanto molti credono, i furti non avvengono principalmente sul nastro di riconsegna. Quella, infatti, è una delle zone più monitorate, con telecamere e personale sempre a vista. Il vero pericolo si nasconde nelle fasi precedenti, quando le valigie vengono caricate, smistate e trasportate nell’area non accessibile al pubblico.

I consigli dello Stuart su come evitare i furti di valigia – perglialtri
È qui che, secondo lo stuart che ha condiviso la sua esperienza, alcuni bagagli diventano un bersaglio “facile”. E la ragione è sorprendentemente semplice: molti passeggeri consegnano valigie chiuse male, non del tutto bloccate o con zip facilmente apribili. In quelle condizioni, bastano pochi gesti per infilare la mano, prelevare oggetti di valore e richiudere tutto senza lasciare tracce evidenti.
Il suggerimento dell’addetto ai lavori parte da un’osservazione tecnica. Le zip delle valigie morbide possono essere aperte anche con una semplice penna, spingendo il cursore dall’esterno. Per questo, secondo lo stuart, è fondamentale bloccare i tiralampo in modo che non possano essere separati. Come? Con un piccolo accorgimento: un sigillo, una fascetta, un lucchetto omologato TSA o anche un semplice laccetto rigido acquistabile in qualsiasi negozio di viaggio. Il punto non è la resistenza del dispositivo, ma l’effetto deterrente. Un bagaglio che richiede più tempo per essere violato è un bagaglio che viene scartato dai ladri, soprattutto in una fase in cui le valigie scorrono rapidamente da un nastro all’altro e non c’è tempo per tentativi complicati.
Un’altra indicazione dello stuart riguarda l’etichetta del check-in. Molti passeggeri non controllano se l’adesivo è applicato correttamente. Se si stacca o se viene posizionato in un punto poco visibile, la valigia rischia deviazioni e ritardi, aumentando il tempo in cui resta fuori dal circuito monitorato. Un bagaglio “perso” temporaneamente è molto più vulnerabile.
I furti di valigia in aeroporto sono frequenti - perglialtri






