SISTEMA CSV

Cosa sono i Centri di Servizio per il Volontariato

Centri di servizio per il volontariato nascono per essere al servizio delle organizzazioni di volontariato (Odv) e, allo stesso tempo, sono da queste gestiti, secondo il principio di autonomia affermato dalla Legge quadro sul volontariato n. 266/1991 (oggi abrogata).

In base alla Codice del Terzo settore (D. Lgs. 117/17), emanato in seguito alla riforma del 2016 (L. 106) i Centri hanno il compito di organizzare, gestire ed erogare servizi di supporto tecnico, formativo ed informativo per promuovere e rafforzare la presenza ed il ruolo dei volontari (5,5 milioni secondo i dati Istat al 2017) in tutti gli enti del Terzo settore.

Lo stesso Codice ha posto i Csv sotto l’autorità dell’Organismo nazionale di controllo (Onc), una fondazione di diritto privato sottoposta alla vigilanza del ministero del Lavoro e delle Politiche sociali. L’Onc, in particolare, amministra il Fondo unico nazionale destinato alle attività dei Csv e composto dalle risorse provenienti dalle Fondazioni di origine bancaria, alle quali la nuova normativa ha riconosciuto un credito d’imposta. In base al Codice, l’Onc ha stabilito che, al termine della fase del nuovo accreditamento, i Csv saranno 49.

I CSV sono finanziati per legge dalle fondazioni di origine bancaria e, dal 2017, in parte anche dal Governo attraverso un credito di imposta riconosciuto alle fondazioni stesse.

I servizi erogati

Il Codice del Terzo settore (art. 63) elenca i servizi che i CSV devono erogare, sostanzialmente gli stessi previsti dalla legge 266 (abrogata in seguito alla riforma). Essi sono articolati nelle 6 aree di intervento seguenti, che si riportano insieme ai dati relativi all’ultimo anno rilevato

Promozione e animazione
Compito dei CSV è dare visibilità ai valori del volontariato e all’impatto sociale dell’azione volontaria, promuovendo la cultura della solidarietà soprattutto tra i giovani. Tutto questo è possibile grazie a più di 5.600 iniziative di promozione organizzate su tutto il territorio nazionaleUn ambito di intervento importante è anche l’orientamento nelle scuole: oltre 120mila sono gli studenti coinvolti e 1.414 le scuole. I CSV si occupano inoltre di promuovere lo sviluppo di reti e relazioni fra le Odv attraverso attività di animazione territoriale. In questo contesto hanno organizzano più di 4mila incontri, in cui sono state coinvolte circa 7.500 Ets, 650 altre organizzazioni non profit, 1.000 enti locali.

Formazione
Qualificare i volontari e gli aspiranti tali, favorendo una maggiore consapevolezza del loro ruolo e lo sviluppo di competenze trasversali. Sono questi gli obiettivi che i CSV perseguono con 1.500 attività svolte in questo campo, ovvero più di 12.187 ore di formazione per circa 40mila partecipanti.

Consulenza  e accompagnamento
I CSV offrono assistenza qualificata e accompagnamento alle associazioni in vari ambiti: giuridico-fiscale, gestionale-organizzativo, raccolta fondi etc. In questo settore i servizi erogati, per oltre il 90% da personale interno, sono quasi 96mila a favore di oltre 26mila Ets.

Informazione e comunicazione
I CSV hanno erogato circa 16.500 servizi di comunicazione, dedicati alla promozione e diffusione delle notizie dedicate al volontariato mentre oltre 10mila sono gli Ets beneficiari.

Ricerca e documentazione
Diversi CSV (49nell’ultima rilevazione) conservano, in proprio o in convenzione, 85mila volumi che vengono consultati da circa 4mila utenti; i Centri inoltre mettono a disposizione su tutto il territorio nazionale, banche dati e conoscenze sul mondo del volontariato e del Terzo settore in ambito nazionale, europeo ed internazionale.

Logistica
Spazi per incontri e riunioni, strumenti, attrezzature: i CSV erogano più di 65mila servizi a 11.505 Ets per facilitare l’operatività dei volontari.

I servizi, previsti in base all’ammontare del fondo unico nazionale, sono erogati secondo 6 principi fondamentali: migliore qualità possibile (con obbligo di rilevazione e di controllo della stessa); economicità; territorialità e prossimità (ridurre la distanza tra fornitori e destinatari, anche usando le tecnologie della comunicazione); universalità, non discriminazione e pari opportunità di accesso; integrazione (i CSV sono tenuti a cooperare tra loro); pubblicità e trasparenza (anche attraverso l’adozione di una carta dei servizi).

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