Non ci crederai ma la carta igienica non è così sicura come sembra. Se la usi in un determinato modo può portare gravi conseguenze.
È uno di quegli oggetti che diamo per scontati, sempre presente in casa e utilizzato più volte al giorno senza pensarci troppo. La carta igienica fa parte della nostra routine quotidiana, simbolo di igiene e comfort. Eppure, negli ultimi anni, studi scientifici e pareri di esperti hanno iniziato a sollevare dubbi su un uso eccessivo e poco consapevole. Senza allarmismi, emerge però un quadro che invita a riflettere: non tutto ciò che è abituale è automaticamente innocuo.
Le sostanze invisibili presenti nella carta igienica
Uno degli aspetti più discussi riguarda i materiali utilizzati nella produzione. Ricerche accademiche hanno evidenziato la presenza, in diverse marche, di PFAS, sostanze chimiche altamente persistenti nell’ambiente e nell’organismo umano. Questi composti, noti anche come “composti per sempre”, non vengono eliminati facilmente e possono accumularsi nel tempo.
Tra quelli individuati figura il di PAP 6:2, che può finire nella carta durante la lavorazione della cellulosa. Anche se non viene aggiunto volontariamente dai produttori, il processo industriale rende la contaminazione difficile da evitare. Alcuni studi collegano l’esposizione prolungata ai PFAS a disturbi seri, rendendo il tema degno di attenzione, soprattutto considerando la frequenza d’uso della carta igienica.
Oltre alla composizione, conta molto anche come la carta igienica viene utilizzata. Un’igiene intima scorretta può favorire la diffusione di batteri indesiderati. Gli esperti sottolineano come alcuni gesti automatici, ripetuti ogni giorno, possano aumentare il rischio di infezioni, in particolare nelle donne.

Le sostanze invisibili presenti nella carta igienica – perglialtri.it
Anche la scelta del prodotto non è neutra. Carta igienica colorata o profumata, spesso percepita come più gradevole, può contenere sostanze irritanti. A contatto con zone sensibili, questi agenti chimici possono alterare l’equilibrio naturale della pelle, causando fastidi, arrossamenti o irritazioni ricorrenti.
L’altra faccia del problema riguarda l’ambiente. La produzione di carta igienica richiede enormi quantità di legno, contribuendo alla deforestazione globale. Ogni albero abbattuto rappresenta una perdita importante per l’equilibrio climatico, considerando il ruolo fondamentale delle foreste nell’assorbimento dell’anidride carbonica.
Non solo: il processo industriale consuma grandi volumi d’acqua ed energia. Dalla lavorazione della materia prima fino al trasporto del prodotto finito, l’impronta ecologica della carta igienica è tutt’altro che trascurabile, soprattutto se rapportata all’uso quotidiano e massivo che se ne fa.
Ridurre l’impatto non significa rinunciare all’igiene. Esistono soluzioni più sostenibili epratiche già diffuse, come l’uso del bidet, che garantisce una pulizia più efficace limitando il consumo di carta. Anche scegliere carta igienica riciclata o non trattata chimicamente può fare la differenza.
Non sapevo che la carta igienica facesse così male: cosa si rischia ad utilizzarla così spesso - perglialtri.it






