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Se hai problemi di udito, questo contributo potrebbe cambiarti la vita: apparrecchi regalati dallo Stato

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Esiste un contributo pubblico per gli apparecchi acustici: capire come funziona e chi ne ha diritto.

La perdita dell’udito è una condizione più diffusa di quanto si pensi e spesso viene sottovalutata, soprattutto nelle fasi iniziali. Si tende ad adattarsi, ad alzare il volume della televisione o a evitare certe situazioni sociali, rimandando un intervento che potrebbe migliorare sensibilmente la qualità della vita. Eppure, esiste uno strumento pubblico che permette di affrontare il problema senza dover sostenere costi proibitivi. Un’opportunità prevista dalla sanità pubblica, ma ancora poco conosciuta o sfruttata solo in parte.

In Italia, infatti, gli apparecchi acustici possono avere un costo significativo, anche nella loro versione più semplice. Proprio per questo il Servizio Sanitario Nazionale ha previsto un contributo specifico, obbligatorio in tutte le regioni, che consente di ottenere la fornitura gratuita o un rimborso economico. Tuttavia, per accedervi è necessario rispettare alcuni requisiti ben precisi e seguire un percorso definito.

Chi può accedere al contributo e come funziona

Il diritto al contributo per l’apparecchio acustico non è automatico, ma è legato a condizioni specifiche. Possono beneficiarne, innanzitutto, le persone a cui è stata riconosciuta un’invalidità civile, del lavoro o di guerra, quando la perdita uditiva rientra tra le cause dell’invalidità stessa. In questi casi, l’apparecchio viene fornito gratuitamente o rimborsato dal SSN, previa prescrizione specialistica.

Un’attenzione particolare è riservata ai minori. Bambini e ragazzi sotto i 18 anni con ipoacusia hanno diritto alla fornitura gratuita dell’apparecchio acustico, anche in assenza di un riconoscimento formale di invalidità. Una scelta che tiene conto dell’importanza dell’udito nello sviluppo del linguaggio, dell’apprendimento e delle relazioni sociali.

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Chi può accedere al contributo e come funziona – perglialtri.it

Il contributo è previsto anche per le persone con sordità congenita o acquisita prima dell’età adulta, indipendentemente dal riconoscimento di invalidità. Inoltre, chi possiede un’invalidità civile pari o superiore al 34% può accedere a un contributo economico, generalmente intorno ai 650 euro, erogato dalla ASL per l’acquisto di una protesi acustica di base. Nel caso si opti per un modello più avanzato, con funzioni aggiuntive come la connessione a smartphone o televisori, la differenza di costo resta a carico dell’utente.

Per chi non rientra in questi requisiti, resta comunque la possibilità di usufruire della detrazione Irpef del 19% per le spese sanitarie, che include anche gli apparecchi acustici.

Il primo passo è sempre una visita presso un medico specialista in otorinolaringoiatria  che rilascerà la valutazione. Con questa prescrizione occorre poi rivolgersi alla ASL o ATS di competenza. Presentando la documentazione richiesta: prescrizione medica, verbale di invalidità o attestazione del diritto, documento di identità e codice fiscale.

A seconda della regione, l’apparecchio può essere fornito direttamente tramite centri convenzionati oppure acquistato dal cittadino con successivo rimborso parziale o totale. Un meccanismo che può variare, ma che rappresenta comunque un sostegno concreto.

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